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Questa rubrica nasce con lo specifico obiettivo di stimolare gli audiofili alla conoscenza diretta della musica dal vivo. Ormai è chiaro che un numero veramente elevato di appassionati di musica e della sua riproduzione, abbia un grado di esperienza, relativa al reale suono degli strumenti musicali, prossima o pari allo zero. In molti ammettono con sincerità di seguire molto di rado i concerti od addirittura di non aver mai assistito ad una rappresentazione dal vivo di musica classica o di jazz. Anche questi ultimi casi estremi, di totale "digiuno" musicale, sono molto più frequenti di quanto si possa immaginare. Per un appassionato di alta fedeltà, questo "digiuno" non rappresenta di per sé una colpa, in quanto ognuno è libero di spendere i propri soldi come meglio crede; si tratta solo di decidere se i propri acquisti e le proprie decisioni, in merito all'assemblaggio di un impianto audio, debbano essere basate sulle proprie conoscenze ed esperienze oppure su convinzioni non supportate da nessuna valenza empirica.
Ebbene, questa sezione è rivolta soprattutto a chi vuole formare od accrescere la propria esperienza musicale; se poi si riesce a fornire qualche informazione interessante, anche a chi sia già "navigato" nella nostra passione, ben venga. Quello della musica è un campo veramente vastissimo ed affiancato da una miriade di argomenti che viaggiano parallelamente. E' sufficiente discutere un qualsiasi aspetto riguardante la riproduzione, intesa in senso audiofilo, con un musicista, un fonico, un direttore di scena od un coordinatore degli allestimenti scenici o delle luci, per appurare che è come parlare lingue diverse e che non si finisce mai di imparare.
Visto che lo scopo di "I riferimenti reali" è quello di poter utilizzare l'esperienza ottenuta grazie agli ascolti dal vivo, per costruire con cognizione di causa il proprio sistema di riproduzione, possiamo dire che gli argomenti trattati avranno diversi "gradi" di oggettività a seconda di come sarà possibile strutturare le "prove" o come è meglio dire, gli esperimenti; mi sembra chiaro che se avessimo un amico clarinettista, sarebbe ben felice di contribuire alla riuscita del nostro esperimento venendo a suonare qualche pezzo nella nostra abitazione, ma nel caso di un pianista, difficilmente sarà possibile portare il suo strumento a casa nostra ….
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Un'esperienza dall'inestimabile valore empirico e di altissimo grado oggettivo, che sarà oggetto delle nostre sperimentazioni, è quella permessa dall'ascolto di un qualsiasi strumento musicale nella propria sala d'ascolto; questa operazione dovrà essere una sorta di confronto costruttivo tra la realtà ed il suono dell'impianto. Nel caso si parli di strumenti molto "ingombranti", ci dovremo accontentare di descrizioni del suono reale, effettuate in riferimento all'ascolto fatto in diversi tipi di ambienti e situazioni. In questo caso, il paragone con i sistemi audio sarà costituito dall'ascolto, non contestuale, ma comunque assolutamente utile e costruttivo delle opere musicali di volta in volta consigliate. Spesso sarà possibile ascoltare sia esecuzioni storiche, indispensabili per il loro valore artistico a prescindere dalla resa sonora, sia incisioni realizzate allo stato dell'arte e quindi indispensabili come strumento audiofilo. Nei casi più fortunati avremo la coincidenza tra lo stato dell'arte dell'incisione e quello dell'esecuzione e se il sistema lo permette, le emozioni saranno davvero paragonabili all'evento reale.
Ripetendo questi esperimenti nel tempo, si sarà sempre più in grado di giudicare sia la resa dei componenti audio, sia quella delle incisioni e di "architettare" il proprio sistema scegliendolo veramente in base ai propri gusti; non a caso od in base al sentito dire od al blasone del marchio. Anche il fatto obiettivo, ma scontato, che non sia possibile sapere cosa veramente contengono le incisioni e di conseguenza, non si possa dire quando un impianto le stia o meno riproducendo adeguatamente, rappresenta un falso collo di bottiglia, che sarà minimizzato dall'esperienza acquisita grazie agli ascolti comparati, in maniera tale da non costituire più un problema che vincoli le nostre scelte e le nostre capacità di giudizio.
Giacomo Pischedda
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