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LETTERA N. 8/2016 MASSAGE DISC© ED IL RODAGGIO DEI SISTEMI HI-FI Di Giuseppe M.
Egr. direttore,
sono di nuovo io, Giuseppe. Recentemente ha pubblicato una mia lettera (Info sull'utilizzo del M/Disc©) e la riscrivo per testimoniare il mio entusiasmo per la Sua straordinaria invenzione!
Dopo averLe scritto e, successivamente, letto la Sua risposta, ho provveduto ad acquistare il Massage Disc©. Appena ricevuto, ho letto la lettera di accompagnamento e come da "istruzioni", dopo un'oretta di ascolto di vari CD ben conosciuti (tutti rigorosamente audiophiles), ho proceduto a "massaggiare" il mio impianto.
Al termine del primo "ciclo" di "massaggio", ho subito proceduto all'ascolto. Immediatamente mi è sembrato uguale che in precedenza. Dopo mezzora, però, ascoltando un brano di musica sinfonica piuttosto complesso (Berlioz, Sinfonia Fantastica, Telarc), mi sono reso conto che qualcosa è cambiato. Continuando l'ascolto, ho notato piccole sottigliezze, estremamente positive, come, ad esempio, un incremento della spazialità con alcuni CD (Chesky); inoltre, il suono mi è sembrato più sciolto e libero da laccioli che ne frenavano la fluidità, oltre ad una maggiore naturalezza di alcune voci femminili. Gasato al 10.000%, fattasi ormai sera (22:20), procedo, come da sue precedenti indicazioni, al massaggio "notturno". Questo è perdurato fino alle 17:20 del giorno dopo: ben 20 ore di massaggio, oltre il primo ciclo.
Riascoltando dalle 17:30, sin dall'inizio noto che è avvenuto qualcosa di straordinario; ma è dopo mezzora di ascolto (18:00) che si entra in una nuova dimensione… Ho pensato si esagerasse, viste le precedenti lettere pubblicate degli altri acquirenti. Devo ammettere: sono ancor più entusiasta di questi!
Innanzitutto, sembra che abbia sostituito le mie Kef 109 Maidstone, tanto il suono è cambiato! Velocità, dettaglio, trasparenza, naturalezza e prontezza, sono tutti parametri che nella mia carriera audiofila avevo notato essere contrastanti tra loro. Invece, oggi mi godo un sistema hi-fi, che possiede tutte le caratteristiche che ho sempre cercato: dolcezza e dettaglio, naturalezza e trasparenza, prontezza e genuinità. Inoltre, è "vistosamente" più esteso, sia verso le basse frequenze, che le altissime.
Non vedo l'ora di proseguire con ulteriori "massaggi" e godermi finalmente tutta la mia musica preferita!
Direttore, grazie di cuore per tutto ciò che ha fatto per noi Audiofili! È un grande! Giuseppe M.
Risponde Francesco S. Piccione
Egr. sig. Giuseppe,
grazie a Lei per la sua entusiastica lettera. Mi rallegra non poco, visto il recente atto infame raccontato nel mio ultimo editoriale. Farò in modo di pubblicarla prima delle altre.
Uno degli "elementi" che influenzano non poco le prestazioni tecniche/sonore dei componenti audio è il "rodaggio". Nonostante tantissimi Audiofili "sgangherati" ne neghino l'esistenza, i componenti elettronici, le parti meccaniche, i trasduttori, i cavi elettrici ed ottici, condensatori, resistenze, trasformatori, eccetera, necessitano di un periodo di rodaggio, affinché funzionino al meglio delle loro capacità. È questa una legge universale, che deve essere vista più dall'ottica dell'infinitamente piccolo che da visioni grossolane e superficiali.
Prima della scoperta di questa invenzione, il "rodaggio" veniva effettuato in modo "macchinoso", non corretto ed inefficace. Due i procedimenti più noti:
riproduzione del "rumore rosa"; l'ascolto della "musica".
Riguardo il primo, all'Audiofilo gli veniva consigliato di:
porre i diffusori l'uno di fronte all'altro; invertire, in uno dei due diffusori, la polarità del cavo di potenza ( ossia, mettendolo in controfase); mettere il volume ad un livello molto alto; riprodurre il "rumore rosa" per diversi giorni.
Essendo uno dei due diffusori in "controfase", il suono percepito dovrebbe quasi interamente cancellarsi, realizzando una bassa emissione sonora.
Tralasciando l'idoneità allo scopo, si tratta di un metodo scomodo: pensate se i diffusori da spostare pesassero 35 o più Kg cadauno. Inoltre, occorrerebbe ripetere il procedimento più volte l'anno. Per di più, è successo che il volume posto ad un livello più alto del solito, ha guastato i diffusori; oppure, che un inappropriato utilizzo abbia prodotto scompensi nel loro funzionamento. Infine, per esperienza diretta sappiamo che questo metodo non ha alcun effetto sugli altri componenti audio, cavi elettrici compresi.
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