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Concludo, chiedendo la sua autorevole opinione.
Renzo S.
Risponde Francesco S. Piccione
Egr. Sig. Renzo,
fermi tutti! Qualcosa di importante v'è nel contenuto di questa lettera. Si tratta di una frase che rarissimamente l'ho ascoltata in tanti anni di conversazioni con gli Audiofili più disparati, ma che per la prima volta viene scritta: "… ho notato che cambiare i quattro cavi a mia disposizione, il suono cambia, più o meno allo stesso modo …".
In sostanza, "ogni cavo audio possiede una impronta timbrica, che si esprime allo stesso modo, in qualsiasi sistema hi-fi venga collegato". Per un ricercatore è l'ennesima conferma di una "quasi" certezza, il nocciolo di tutta la "questione cavi". La trasmissione dell'energia elettrica avviene sempre con le medesime caratteristiche, determinate dalla tipologia costruttiva del cavo elettrico. Un cavo audio poco efficiente, ostacolerà maggiormente la trasmissione, imprimendo maggiormente la sua caratteristica sonora.
Un cavo più efficiente, favorirà la trasmissione di energia elettrica, incidendo poco sulla qualità del segnale e, quindi, sul suono. Il fatto che quei cavi si comportino allo stesso modo dal punto di vista timbrico, con i diversi diffusori (ed immagino anche con i precedenti amplificatori), vuol dire che la trasmissione di energia elettrica possiede delle caratteristiche che rimangono identiche prescindendo dalla moltitudine di collegamenti elettrici.
Il cavo migliore, quindi, non è quello che esprime il suono migliore in un determinato sistema hi-fi, ma è quello più "discreto", ossia il più efficiente nella trasmissione di energia elettrica, in grado, quindi, di incidere pochissimo sul segnale in transito. Di conseguenza, no è con i cavi audio che dovete effettuare le micro-operazioni di setup, ma con tutto il sistema hi-fi. Utilizzando i cavi audio che consentono di effettuare micro-equalizzazioni timbriche, non si fa altro che utilizzare cavi meno efficienti, in particolare sbilanciati nella risposta in frequenza. Sovente succede che dopo un poco di tempo, tale scelta risulta errata, a causa di tanti fattori, primo fra tutti l'incremento della propria qualità della percezione. E' anni che sostengo che la messa a punto di un sistema hi-fi deve essere effettuata diversamente.
Riguardo i cavi TMD, il "Rapporto di Ricerca" sulla mia domanda di brevetto, ha sancito, nelle osservazioni redatte in lingua inglese, l'assoluta novità internazionale delle mie diverse configurazioni tecnico-geometriche. Ciò ha consentito l'avanzamento tecnologico rispetto ai brevetti citati e/o esistenti fino al 2013. Dalle analisi degli altri brevetti, non viene citato alcun soggetto europeo, come se fossi l'unico, almeno dal 1986 ad oggi, ad essermi occupato della materia. I brevetti citati per la comparazione, sono in particolare quelli di un noto costruttore americano, ma sono stati esaminati anche altri due americani, a me sconosciuti, anch'essi costruttori.
Nelle osservazioni si evidenzia il fatto che le mie configurazioni geometriche sono nuove e rappresentano l'attuale "Stato dell'Arte della Tecnica". Ci sono voluti quasi vent'anni ed un Europeo per superare gli Americani… Mica male…
Riguardo la Sua osservazione iniziale, i cavi The Music Dream©, possono essere utilizzati sia in parti del sistema hi-fi, che per collegare tutti i componenti. Come da "Rapporto di Ricerca", si tratta di cavi "neutri" che non incidono sul suono modificandone delle porzioni, contrariamente a quelli in suo possesso. Inoltre, a dimostrazione che sono unici nel loro genere, devono essere costruiti a mano. Pertanto, vengono realizzati nelle misure di lunghezza che desidera il cliente. Sono, quindi, a sua disposizione per qualsiasi ulteriore delucidazione.
Francesco Piccione
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