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12/04/2021 EDITORIALE N. 7/2021 Di Francesco Piccione
Continuiamo il nostro viaggio nel mondo dei mistificatori e delle loro affermazioni sui cavi audio, per offrire ai lettori una prospettiva differente, allo scopo di evidenziare le loro falsità, luoghi comuni e leggende metropolitane. In questo editoriale, entriamo nel mondo delle interferenze di varia natura.
Cavi sollevati dal pavimento
Perché sollevando i cavi di potenza (e di alimentazione) dal pavimento, la qualità del suono migliora? Si tratta di un argomento dibattuto da anni, che i soliti ottusi anticavi liquidano con affermazioni tipo: "Poiché queste interferenze hanno valori irrisori, non producono alcun effetto!". E via con altre dozzine di osservazioni similari.
Ma queste affermazioni, corrispondono a verità? Sono suffragate da motivazioni tecniche/scientifiche, oppure sono campate in aria o frutto di sfacciata superficialità?
Esiste almeno una nota motivazione tecnica, a dimostrazione della ingerenza sulla qualità del suono, che accade quando un qualsiasi cavo elettrico viene poggiato sul pavimento, ma anche quando questo poggia sulle pareti di un locale. Esistono, allo scopo, due esperimenti, effettuabili da tutti, con cui possiamo osservare l'esistenza di queste interferenze.
Primo esperimento: la radiolina
Se non erro, questo esperimento lo citai nell'articolo pubblicato su CHF nn. 41 e 42 del 1999. In una radiolina portatile, tipo quella degli anni Ottanta alimentata a batterie, poniamo la sua ricezione tra due stazioni radio. Si noterà che si udrà il tipico rumore di assenza di segnale.
Camminando con questa radiolina nella nostra sala di ascolto, si noterà che questo rumore varierà: da debole a molto forte. Ebbene, similarmente alle onde sonore, le onde radio subiscono le medesime variazioni. Al centro della stanza, ad esempio, la radio tenderà ad ammutolirsi; andando, invece, verso le pareti ed il pavimento, il rumore aumenterà di intensità, arrivando al suo massimo in corrispondenza dell'angolo formato dalle due pareti col pavimento.
Secondo esperimento: l'antenna TV
Se la vostra residenza/ufficio si trova in una zona adatta per lo svolgimento di questo esperimento, è possibile effettuarlo con successo.
Si accenda la TV e la si sintonizzi su Rai Uno. Si stacchi il cavo dell'antenna dalla sua presa posta sulla parete e la si ponga sulla parete e, successivamente, ad angolo tra il pavimento ed il battiscopa. Si noterà, se il segnale del digitale terrestre è ben presente, che la TV continuerà a ricevere Rai Uno (e/o anche altri canali).
Benissimo! Adesso si prenda con la mano il connettore del cavo dell'antenna e lo si allontani dalla parete e dal pavimento, portandolo verso di voi. Si noterà, che ad una certa distanza dalla parete, la TV non riceverà più alcun segnale, riprendendo la ricezione, non appena si avvicinerà l'intero cavo alla parete o all'angolo battiscopa/pavimento.
Natura del fenomeno
Questi due esperimenti, dimostrano l'esistenza delle onde di frequenze radio e televisive, all'interno di un qualsiasi locale, sempre che non si trovi nel sottosuolo. Queste onde elettromagnetiche, hanno capacità interferente rispetto al segnale audio in transito all'interno di qualsiasi cavo elettrico, anche se le frequenze sono superiori a quelle audio.
Vista la loro rilevanza, che è tutt'altro che trascurabile, un cavo di potenza posto sopra il pavimento, si trova all'interno della zona di discreta amplificazione delle onde interferenti, che raggiunge il suo massimo, quando il cavo di potenza (di alimentazione e di segnale) viene posto ad angolo tra il battiscopa ed il pavimento.
Il fenomeno negativo delle interferenze delle onde elettromagnetiche, si manifesta sempre con qualsiasi cavo elettrico, anche nei confronti dei cavi di interconnessione, quando si trovano nelle vicinanze di una parete o, peggio, a diretto contatto. Stesso problema lo incontrano anche i cavi di alimentazione.
Natura delle alterazioni
Le onde elettromagnetiche, si insinuano sotto forma di "rumore", all'interno dei cavi elettrici, poiché questi fungono da "antenna". Il segnale audio che transita al loro interno, viene "investito" dal rumore elettromagnetico,
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incorporandolo in modo tale da alterare le sue originarie caratteristiche (quindi, le sue qualità), sia che queste abbiano la natura di segnale audio, che di energia elettrica. Queste alterazioni accadranno sempre, anche quando si aumenta l'energia del segnale audio (ad esempio, alzando la manopola del volume). Ciò perché, il rumore elettromagnetico, incorporandosi al segnale audio (o alla stessa tensione elettrica), ne diventa un tutt'uno imprescindibile.
Risoluzione del problema
A queste interferenze, perciò, si possono ovviare, solo in due modi:
adottando una efficace schermatura ( sistema previsto con un particolare dispositivo brevettato nei miei EPD©); tenendo sollevati di almeno 10 cm dal pavimento i cavi di potenza e di alimentazione, e distanziando quelli di interconnessione, di almeno 10 cm dalle pareti.
Evidenza del fenomeno interferente
Tralasciando volutamene, l'incidenza del fenomeno dell'elettromagnetismo delle stesse onde elettromagnetiche sul segnale audio in transito, l'incidenza negativa della sola ricezione di qualsiasi forma di onde radio (cellulari, satellitari, radio, TV, eccetera), è talmente evidente, che è impossibile che non si possa notare!
I cavi elettrici sono "bombardati" da una eccezionale quantità di onde interferenti. Anche se queste si caratterizzando per le frequenze superiori a quelle audio, l'esperienza sperimentale ci ha insegnato in tanti decenni, che in ogni caso vengono incorporate al segnale audio ed alla energia elettrica.
Pertanto, se facendo l'esperimento più semplice di sollevare i cavi di potenza dal pavimento, non si nota niente di diverso, le spiegazioni sono solo due:
che il sistema audio è talmente pieno zeppo di qualità ed interferenze negative, già in grado di alterare pesantemente la qualità audio stesso, al punto tale da rendere impossibile la percezione di miglioramento del suono; più sovente, è, invece, che il soggetto osservatore non ha una sufficiente capacità percettiva; oppure non ha la più pallida idea su cosa e come deve osservare; oppure, che non ne riesca a distinguere le differenze.
Un fatto da ricordare
Detto ciò, cito un fatto accaduto anni fa. Dopo la pubblicazione su CHF n. 36/1998 della presentazione del mio sistema, mi venne a trovare un ragazzo, laureando in fisica o appena laureato.
Dopo avere ascoltato ed apprezzato il suono del mio sistema, aveva già notato che i cavi di potenza erano sollevati dal pavimento. Mi chiese come mai. Poiché era dai primi anni Ottanta che "bazzicavo" in quei meandri della fisica strana, gli spiegai un po' di cose. Era perplesso, per cui gli dissi: "Se vuoi, mentre ascolti il sistema audio, ti faccio ascoltare la differenza, tra sollevati e poggiati sul pavimento". In un quarto d'ora, sollevai ed abbassai i cavi sul pavimento varie volte. Mettevo la pausa nel CD: "Si nota qualcosa?", chiesi. "Non mi pare", la sua risposta. "Fai attenzione", gli dissi e mi rimisi a sollevare ed abbassare i cavi.
Alla fine se ne andò seccato, per due ragioni. La prima, è che la differenza col mio sistema era eclatante, ma lui non riusciva a capacitarsi e, soprattutto, a capire cosa e come doveva ascoltare. La seconda, è che era venuto a conoscenza con un fenomeno fisico, che in cuor suo pensava non potesse esistere affatto.
Eppure, in fisica questo insieme di sistemi semplici, si trasforma in un sistema complesso. Il quale, non è detto che si comporti, esattamente come farebbe il sistema semplice.
Conclusioni
Prima di sentenziare, fate anche voi questi esperimenti. Ascoltate più volte un vostro brano preferito, sia con i cavi poggiati che sollevati dal pavimento ad almeno 10 cm, e non fatelo per 5 minuti....
Se non riuscite affatto a percepire alcuna differenza, non è colpa vostra, ma della natura che vi ha fatto in questo modo. In tal caso, sarebbe opportuno, che facciate altro, piuttosto che riempire il web con le vostra verità assolute, poiché è impossibile non percepire alcuna differenza, positiva o meno che sia.
Francesco Piccione
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