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EDITORIALI | 2018

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EDITORIALI | 2018

EDITORIALI
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2018
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La Corretta Esperienza
di Ascolto
Parte Seconda

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Parte Prima

EDITORIALE N. 2/2018

LA CORRETTA ESPERIENZA DI ASCOLTO - SECONDA PARTE


Autore: Francesco Piccione

Certamente non si tratta di una mia vanteria, specie dopo l'arrivo degli Infinity IRS Beta. È, infatti, difficilissimo in Italia "arricchirsi" e vedere riconosciute la qualità del proprio lavoro, frutto della preparazione e della verità! Ormai è un fatto inappuntabile!

La corretta preparazione, quindi, dovrebbe essere l'obiettivo principale di ogni Audiofilo che si rispetti.
Non, però, quella sterile e fine a se stessa, dove si sciorinano sigle di convertitori o prodotti hi-fi e richiamando le opinioni altrui sulle loro bontà.
Una più approfondita preparazione, porterà l'Audiofilo a notare più facilmente le mancanze, le incompletezze ed incongruenze della stragrande maggioranza delle informazioni che reperirà nel tempo, attuando una migliore selezione.

La mancanza o l'errata preparazione, inoltre, porta l'Audiofilo a commettere una serie di errori concatenati e, se possiede una qualche posizione di riferimento, la trasmette agli altri Audiofili, persino in modo indelebile.

Poiché "l'ignoranza, alimenta l'ignoranza" costui non apprende niente e non ascolta nessuno. Ad esempio:

"una maggiore risoluzione e precisione della riproduzione, porta ed evidenziare ed ingigantire mostruosamente piccole sfumature che si pensa non esistano nel CD (o LP) preferito".


Un Audiofilo non correttamente preparato, non recepisce minimamente il concetto appena espresso! Il suo pensiero è questo: "Se possiedo un ottimo sistema HI-FI che riproduce perfettamente questo CD, è evidente che è questo altro sistema HI-FI che è in difetto!".

La realtà è, invece, completamente opposta!
Mentre le limitazioni del suo sistema rendono palesi le differenze nell'ordine di grandezza, ad esempio, dei "
centimetri", l'altro sistema ad alta risoluzione renderà palesi, persino ingigantendole a dismisura, anche quelle dell'ordine di grandezza dei "micron".  Vallo a spiegare ad un tipo del genere…

Ne consegue che, mentre un modesto sistema hi-fi amalgamerà ed annichilerà, rendendole prive di "sapore", qualsiasi tipo di differenza qualitativa delle diverse registrazioni, il sistema con maggiore risoluzione metterà in evidenza, esaltandole, le registrazioni migliori e quelle assolute, proiettando l'ascoltatore nell'evento sonoro e posizionandolo in prima, quinta o ultima fila, secondo la tipologia della tecnica di ripresa.

Le registrazioni mediocri o scadenti, contrariamente a quanto si pensi, non saranno malamente riprodotte, anche perché il sistema HI-END non aggiungerà altra distorsione, ma metterà chiaramente in evidenza che non possiedono niente di interessante e/o realistico: anonime!

L'assenza della corretta preparazione, porta l'Audiofilo (
ripetente) a compiere le operazioni più strane, allo scopo di migliorare ciò che non potrà mai esserlo.
Infatti, ad esempio, mi è capitato di sentire che: 

"spesso una "disposizione asimmetrica" dei diffusori acustici (non nei confronti della stanza, ma del punto di ascolto), consente di riequilibrare e/o correggere il difetto della registrazione".


Apriti cielo! Si preferisce, in definitiva, dire al progettista di un colossale sistema, corretto in fase sia acusticamente che elettricamente, di modificare di qualche millimetro l'orientamento dei diffusori verso il punto di ascolto, in modo da realizzare una asimmetria tra i due sinistro/destro (
generando delle notevoli variazioni e ritardi di fase), anziché comprendere dei semplicissimi fatti:

  1. che il medesimo sistema ha evidenziato un difetto e/o la scarsa qualità della propria registrazione preferita;
  2. che è impossibile migliorare una cattiva registrazione, a meno di introdurre delle modifiche tese ad alterare il corretto funzionamento del sistema HI-FI;
  3. che mai e poi mai le utilizzerei per giudicare il suono di un qualsiasi sistema HI-FI, né tanto meno per la loro messa a punto!".

Lo dico sempre: un conto è ascoltare la musica preferita, magari di un certo pregio artistico e/o storico, artistico, anche attraverso gli LP mono.
Altro conto, invece, è mettere a punto il sistema HI-FI, in modo da fargli correttamente esprimere le sue massime potenzialità. E pazienza, se spesso quella che si ritiene la migliore musica è orrendamente registrata.


9. Un coktail… esplosivo!

Chi è giunto a questo punto della lettura, avrà certamente le idee ben chiare.
La corretta esperienza di ascolto è un mix di diversi elementi, tutti fondamentali e che devono essere ben dosati.
Molti sostengono che basta semplicemente ascoltare per giudicare un qualsiasi sistema HI-FI. "Bisogna fidarsi delle proprie orecchie"!, affermano. Minchiate!

In questo editoriale, invece, sostengo la fallacità del giudizio basato sul semplice ascolto. L'"ascolto critico", infatti, è un'esperienza piuttosto complessa, dovuta alla somma di diversi elementi:

  1. la conoscenza diretta del suono degli    strumenti musicali;
  2. la partecipazione ai concerti dal vivo non amplificati;
  3. la conoscenza di alcune nozioni teoriche/tecniche;
  4. la conoscenza diretta del suono di diverse tipologie di sistemi HI-FI (soprattutto se realizzati secondo HI-FIGUIDE©);
  5. la lettura costante delle migliori riviste HI-FI specializzate, soprattutto internazionali;
  6. la corretta preparazione.

Si tratta, quindi, di un coktail di diverse esperienze, che come tutti i coktail, se ben dosate preludono ad un esplosivo e prolungato piacere... di ascolto.

Francesco S. Piccione

Nella prima parte sono stati trattati diversi argomenti, propedeutici alla corretta esperienza di ascolto. In questa seconda ed ultima parte, continua e concludo la mia analisi.


6. L'abitudine all'ascolto

La corretta esperienza di ascolto è fondamentale per la propria preparazione audiofila.
Questa si arricchisce in rapporto non solo alla conoscenza diretta del suono degli strumenti musicali (
quindi, né elettronici, né amplificati…) e con l'apprendimento di diverse nozioni teoriche/tecniche, ma anche con: 

"l'abitudine ad ascoltare sistemi audio di alta qualità".


L'abitudinario ascolto di "suoni riprodotti" di elevata qualità (
quindi, con estesa risposta in frequenza, ricchi di sfumature ed armonici, con spiccato senso del ritmo, elevata dinamica, etc.), consente all'Audiofilo di migliorare la sua capacità di riconoscimento delle qualità intrinseche dei suoni riprodotti.

L'ho sempre detto! Sapere ascoltare non è semplice e non è da tutti; ragion per cui è perfettamente inutile conoscere i pareri sulla qualità del suono, espressi nei forum e gruppi di Facebook. 

La conoscenza della varietà dei suoni qualitativamente riprodotti, quindi, consente di comprendere meglio le caratteristiche dei suoni percepiti e, conseguentemente, giudicare meglio la qualità:

  • di altri sistemi HI-FI; 
  • dei nuovi componenti audio;
  • durante i confronti;
  • etc..

Per converso, l'unione tra l'abitudine agli ascolti di sistemi HI-FI di alta qualità (
specie se altrui), la conoscenza del suono degli strumenti musicali e la partecipazione ai concerti di musica non amplificata (di classica e jazz), migliora la capacità di riconoscere più facilmente anche i "cattivi suoni".
Maggiore sarà questa capacità, più facile sarà intuire le ragioni, sia del buono che del cattivo suono. Ad esempio, se da addebitare:

  • ai diffusori acustici;
  • al loro posizionamento in ambiente;
  • al posizionamento del punto di ascolto;
  • alla qualità delle registrazioni;
  • etc..


7. L'abitudine ai "cattivi suoni"

Effetto opposto, invece, crea l'abitudine all'ascolto dei "cattivi suoni".
Solitamente, questa è dovuta alla convivenza col proprio sistema HI-FI, non correttamente messo a punto, oppure di qualità "commerciale" o alla "moda" o, peggio ancora, se messo a punto utilizzando le "cattive registrazioni".
Ancor più negativa è la propria convinzione della bontà del suono del proprio sistema HI-FI, ancor più alimentata se non si conosce affatto il suono degli strumenti musicali.

In questi casi, la convivenza con sistemi HI-FI generanti dei "cattivi suoni", porta l'Audiofilo a perdere la capacità di discernimento della qualità del suono riprodotto.

Ad esempio: 

"un suono poco controllato o leggermente lungo, troppo spesso sembra più corretto e piacevole del suono controllato e preciso".


Chi solitamente utilizza come riferimento cattive e/o vecchie registrazioni di musica classica, jazz, pop, etc., tenderà sempre a ricercare il ben conosciuto ma "cattivo suono" di quelle registrazioni, riprodotte attraverso il proprio sistema.

Ad esempio.
Succede spesso che chi è abituato al "cattivo suono", scambi la positiva eliminazione di una riflessione indesiderata, per un fatto negativo poiché il suono gli sembra "troppo asciutto".
La realtà, ovviamente, è completamente opposta!   
Abituatisi, infatti, ad un determinato cattivo stile sonoro, si rimarrà interdetti quando si percepirà un suono totalmente differente a quello a cui si è abituati.

L'abitudine al "cattivo suono", non lo farà mai rendere conto che un altro sistema HI-FI, grazie ad una maggiore trasparenza, selettività, controllo, assenza di risonanze, etc., metterà in evidenza sia le qualità che le limitazioni delle diverse registrazioni.
Perdipiù, metterà palesemente in evidenza la totale assenza della tridimensionalità della scena sonora, quando assente nella stessa registrazione.

Chi è abituato al "cattivo suono" credendolo perfetto, rimarrà deluso dal cattivo suono espresso dalle sue (
scadenti) registrazioni di riferimento, riprodotto dai sistemi hi-fi qualitativamente migliori del suo.
La sua abitudine al "cattivo suono", conseguentemente, lo porterà sempre a valutare negativamente la prestazione dell'altrui sistema HI-FI, perdendo irrimediabilmente l'occasione di imparare qualcosa da quell'esperienza.
È la medesima situazione di colui che vede al cinema un film ad altissima definizione, senza aver messo i suoi occhiali da vista.

Si spiega così, come per una corretta e completa esperienza di ascolto, vi sia anche la necessità di ascoltare più sistemi HI-FI di alta qualità, in modo da rendersi conto dell'esistenza di limitazioni nella riproduzione del proprio sistema HI-FI o delle registrazioni utilizzate nella convinzione di essere di riferimento.


8. Un ruolo fondamentale: la corretta preparazione

Una corretta preparazione sugli argomenti relativi alla "corretta riproduzione del suono" è fondamentale per la corretta e duratura coltivazione della passione audiofila.
In assenza di una specifica materia da studiare a scuola ed all'università, magari utilizzando come testo principale il mio libro intitolato "L'Alta Fedeltà Esoterica" (
occhio: dove per "esoterica" si intende la rigorosa applicazione delle leggi della Fisica), l'Audiofilo dovrà provvedervi da solo.
Apriti cielo! È importante, quindi, dove costui va a reperire le informazioni che intende utilizzare per la propria preparazione e come le utilizzerà.

Da questo punto di vista, in Italia è difficile reperire informazioni corrette dalla stampa specializzata. Altrove, le uniche fonti attendibili (
a parte qualche rarissima eccezione) sono i miei scritti, libri e monografie.

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