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distorsioni aggiunte; etc. Che …. di senso ha alterare in modo artificiale, la linearità della risposta in frequenza di un lettore digitale? Dopo che per quasi un secolo, si è giunti tecnicamente ad ottenere da una sorgente audio una risposta lineare? Per cui, non è meglio utilizzare un altro lettore digitale, oppure fare modificare la sua sezione analogica; ancora, cercare altrove l'origine del (presunto) cattivo suono? Si tratta, infatti, di un cattivo "espediente", non un corretto "rimedio": un palliativo che modifica la qualità e l'equilibrio del suono, con qualsiasi registrazione, anche quelle allo Stato dell'Arte.
Anche, l'altro celebre "consiglio", l'utilizzo della "ferrite" nei cavi audio, è un palliativo! Anche questa altera la linearità della risposta in frequenza, in favore di qualcosa che per principio non può essere in alcun modo considerato un modo corretto di procedere.
In definitiva, se qualcosa non va nel sistema HI-FI (sempre che non sia la qualità delle registrazioni), occorre sempre chiedersi perché e qual è la causa!
Magari il sistema HI-FI è perfetto… e lo si vuole adattare a proprie estetiche sonore, che nulla hanno a che fare con la corretta riproduzione del suono. Ad esempio, si notano sempre più spesso sistemi HI-FI con un suono sbilanciato in gamma alta, allo scopo di incrementarne il dettaglio e la trasparenza. La realtà, però, è che la qualità timbrica è andata a farsi friggere. All'opposto, sistemi HI-FI carenti in gamma alta, allo scopo di addolcirne il suono. Se si vuole adattare il sistema HI-FI ai propri gusti personali, affari dell'Audiofilo. Ma costui non si azzardi ad esprimere un proprio giudizio sul suono!
Possedere, quindi, un minimo di base teorico/tecnica, serve soprattutto per essere liberi ed indipendenti dalle argomentazioni e suggerimenti altrui, qualsiasi sia l'oggetto dell'argomento: consiglio spassionato, recensione, giudizio, comparazione, etc. Elementi questi, che caratterizzano i contenuti di tutti i forum.
5. Un riflesso negativo: l'assenza di identità
Il fenomeno della carenza e/o cattiva esperienza personale, è diffuso anche tra i professionisti del settore audio. Esiste, purtroppo, una nuova generazione di fabbricanti e/o progettisti, che realizzano componenti audio, esprimenti un suono semplicemente riprovevole. Ciò denota che il "suono reale", ossia il suono degli strumenti musicali, non è considerato un riferimento: come molti Audiofili, anche costoro non sanno nemmeno cosa sia. Progettare, sperimentare e fabbricare componenti audio, solamente utilizzando un PC, i datasheet e le misure tecniche, è il sogno di qualsiasi ingegnere, elettrotecnico e progettista di fandonie. È vero: si risparmia tempo e denaro, ma si ritorna agli anni Settanta, all'epoca dell'avvento del transistor e dei rack giapponesi.
Si tratta di un fatto sorprendente, che prefigura la scomparsa della figura carismatica del cosiddetto "personaggio audio". Sto parlando di colui attraverso il quale si identifica un modo corretto di fare HI-FI, quindi un marchio e dei prodotti, dove è la qualità del suono a determinare l'indirizzo tecnico, contribuendo così all'evoluzione della tecnica della vera HI-FI.
Mi riferisco, ad esempio, a persone quali Jack Renner, Robert Wood, Mark Levinson, Dave Grusin, Larry Rosen, Roy Cizek, Dan D'Agostino, David Chesky, Roy Allison, Arnie Nudell, Cary Christie, Jim Winey, André Calmettes, Dave Wilson, Paul W. Klipsch, Tim De Paravicini, Nelson Pass, David Reich, George Cardas, John Michell, Noel Lee, Oskar Heil, Peter J. Walker, Michel Reverchon, James Bullough Lansing, Charles Legorju, Jacques Mahul, William Conrad, Lewis Johnson, Frank McIntosh, Henry Kloss, Edgar Vilchur, Guy R. Fountain, James C. Strickland, Harold J. Leak, Gayle Martin Sanders, Ron Logan, William Z. Johnson, Jean-Claude Fourriere, David Theodore Nelson Williamson, Jiro Kasuga, Yves Bernard André, Charles W. Dahlquist, Marcel Riendeau, Roger West, Dale Ream, etc..
Oggi, invece, ascoltando la maggioranza della nuova generazione di componenti audio, la mia mente visualizza immediatamente un tizio qualunque: il viandante rumeno! E badate bene, che non si tratta di loro o miei gusti sonori personali o di nostalgia per i tempi andati. Magari, cerco di verificare se il componente deve essere ancora rodato, oppure messo a punto, etc.. Curiosamente, però, continua a suonare come se l'apparecchio fosse infastidito, come se avesse addirittura dei dubbi sulla propria funzione: magari crede di essere un frullatore...
Proseguendo così per questa strada, finirà che i componenti audio selezionati nel mio libro "Standard Minimo©", tanto osteggiato da certi viandanti internauti, nei prossimi anni vedranno incrementate esponenzialmente le loro valutazioni sul mercato dell'usato. D'altronde, se il 99% dei nuovi prodotti riproduce un "suono falso", il vero Audiofilo, colui che ama la corretta riproduzione del suono, sarà costretto a riconsiderare i prodotti del recente passato. Magari scoprirà che di vintage non hanno nulla…
Francesco S. Piccione
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