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2005

EDITORIALE N. 4/2005

ANCORA SUL DIGITALE AD ALTA RISOLUZIONE
Di Francesco Piccione

Dalla lettura delle riviste audio edite su carta stampata e su internet, ho notato la solita confusione.
Si vocifera che negli Stati Uniti il sistema che si sta affermando è il DVD Audio, mentre in Europa sembra che si punti sul SACD. In contrasto a ciò, la Decca ha recentemente prodotto un DVD Audio, destinato sia al mercato statunitense che europeo.
Ciò non è una situazione auspicabile, poiché, come succede con il video, le etichette discografiche dovrebbero stampare dischi in formati differenti, destinati a mercati differenti, con aumento dei costi.

A ciò, si aggiunge la confusione generata anche dalle riviste specializzate.
Ad esempio, una rivista italiana, in una prova a confronto tra due dischi identici, ma uno in SACD e l'altro in DVD-A, ha stabilito la superiorità del suono del DVD-A. Ciò in contrasto con quanto constatato da noi di HI-FIGUIDE. A parte la discutibilità del metodo di confronto, il problema non è affermare la superiorità di uno sull'altro, che sempre di digitale ad alta risoluzione si tratta, ma di far sì che lo stesso digitale ad alta risoluzione si affermi.

Altra confusione, la generano una miriade di recensori, professionisti e non, che affermano che il SACD suona uguale al CD. Direi che su questo argomento (
vedere l'editoriale: "L'ascolto del SACD") ho già detto ciò che penso, ossia che la differenza sonora è lampante se si utilizzano impianti audio di alta qualità. Poiché la normalità è l'esatto contrario, è chiaro che la differenza non potrà mai essere percepita.
Per maggiore completezza, meglio ribadire che le prestazioni sonore del SACD sono nettamente superiori a quelle di qualsiasi altro sistema esistente, in passato e nel presente. Solo il nuovo Blue Ray ha le potenzialità per fare meglio, se adotteranno un formato ad alta risoluzione superiore agli attuali DSD e PCM 24/192.

Come più volte auspicato, è inutile cercare lo scontro diretto tra i due formati digitali ad alta risoluzione, soprattutto alla luce della recente nascita del Blue Ray Disc da 25 giga di capacità per lato, contro i 4,5 dei due contendenti.
Sembra che questo mio pensiero sia stato fatto proprio da Denon e Marantz, i quali hanno da poco presentato diversi modelli di
lettori digitali di CD/SACD solo stereo. In particolare, i modelli da circa € 1.800,00 - Marantz SA 15S1 e Denon DCC 2000 AE - sono costruiti secondo i nostri convincimenti: ottimi materiali, costruzione notevolmente accurata, lotta alle risonanze e vibrazioni e peso da lettore Hi-End (13.5 Kg per Marantz e 14 Kg per Denon, poiché ha un trasformatore in più…). Un rapporto qualità/prezzo veramente elevato.

Che sia finalmente giunto il momento tanto atteso della rinascita dell'Alta Fedeltà Esoterica?
Direi di sì con la presentazione di questi due nuovi lettori digitali di CD/SACD solo stereo. Evidentemente, si sta cercando di dare una scossa al segmento medio dell'hifi, che genera fatturato ed è il motore trainante della vera hifi. Realizzare lettori solo stereo, significa anche affermare la superiorità del suono del sistema stereo rispetto a quello multicanale, come ho affermato in un editoriale di qualche anno fa.

Finalmente possiamo acquistare degli ottimi lettori digitali ad un costo abbordabile.
Adesso non resta altro che aspettare la mossa dei discografici. Costoro, gruppo Sony in testa, dovrebbero smettere di produrre CD e realizzare SACD a doppio strato, compatibili con i vecchi lettori CD e metterli sul mercato ad un presso più simile a quello del CD. Se le etichette discografiche non si danno una mossa, lo sforzo tecnico per creare il digitale ad alta definizione sarà stato inutile, mettendo a repentaglio l'affermazione del sistema stesso, magari a favore del digitale compresso scaricabile gratuitamente via internet.
Speriamo bene.

Francesco S. Piccione

 

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