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ANCORA SUL DIGITALE AD ALTA RISOLUZIONE Di Francesco Piccione
Dalla lettura delle riviste audio edite su carta stampata e su internet, ho notato la solita confusione. Si vocifera che negli Stati Uniti il sistema che si sta affermando è il DVD Audio, mentre in Europa sembra che si punti sul SACD. In contrasto a ciò, la Decca ha recentemente prodotto un DVD Audio, destinato sia al mercato statunitense che europeo. Ciò non è una situazione auspicabile, poiché, come succede con il video, le etichette discografiche dovrebbero stampare dischi in formati differenti, destinati a mercati differenti, con aumento dei costi.
A ciò, si aggiunge la confusione generata anche dalle riviste specializzate. Ad esempio, una rivista italiana, in una prova a confronto tra due dischi identici, ma uno in SACD e l'altro in DVD-A, ha stabilito la superiorità del suono del DVD-A. Ciò in contrasto con quanto constatato da noi di HI-FIGUIDE. A parte la discutibilità del metodo di confronto, il problema non è affermare la superiorità di uno sull'altro, che sempre di digitale ad alta risoluzione si tratta, ma di far sì che lo stesso digitale ad alta risoluzione si affermi.
Altra confusione, la generano una miriade di recensori, professionisti e non, che affermano che il SACD suona uguale al CD. Direi che su questo argomento (vedere l'editoriale: "L'ascolto del SACD") ho già detto ciò che penso, ossia che la differenza sonora è lampante se si utilizzano impianti audio di alta qualità. Poiché la normalità è l'esatto contrario, è chiaro che la differenza non potrà mai essere percepita. Per maggiore completezza, meglio ribadire che le prestazioni sonore del SACD sono nettamente superiori a quelle di qualsiasi altro sistema esistente, in passato e nel presente. Solo il nuovo Blue Ray ha le potenzialità per fare meglio, se adotteranno un formato ad alta risoluzione superiore agli attuali DSD e PCM 24/192.
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