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GLI EDITORIALI | 2003

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2003

EDITORIALE N. 9/2003

LA CLASSIFICAZIONE DELLE SORGENTI AUDIO
Di Francesco Piccione

Continua il nostro excursus intrapreso con il primo editoriale, mettendo in luce la distinzione tra l'alta fedeltà antica e moderna. Dopo il precedente editoriale in cui si afferma la nascita dell'alta fedeltà moderna, in questo tratterò della classificazione delle sortenti audio. Prima, però, analizziamo le ragioni insite nel suono del digitale ad alta risoluzione.

IL SUONO DEL SACD AL MICROSCOPIO

Vanno davvero così bene i nuovi lettori digitali utilizzati nel nostro test in funzione di lettori di SACD?
Nonostante il loro costo medio (basso nel caso del Sony, DVP 700), questi lettori hanno espresso prestazioni sonore elevate, abbassando il costo medio di acquisto per ottenere prestazioni sonore migliori di quelle offerte qualche anno fa allo stesso prezzo.

Analizziamo il suono in dettaglio.
Anzitutto la
precisione: enorme, infinita. La spazialità, straordinariamente ampia. La gamma bassa maestosa e mai dura, maggiormente profonda. La gamma altissima splendidamente rifinita, priva di risonanze se la registrazione è effettuata da etichetta discografica prestigiosa. La sua estensione verso gli altissimi è inavvicinabile sia dal CD che dall'LP. Risonanze? Assenti. Fatica d'ascolto? Cos'è! Capacità di catturare l'attenzione dell'ascoltatore sulla musica: elevatissima. Velocità ai transienti: fantastica.
In sostanza, l'impianto stereo suona in modo divino, con prestazioni impensabili sino al giorno prima. Il passaggio al precedente sistema a 16 bit ed all'LP, porta il nostro apparato uditivo a farsi una grassa risata ed a rifiutarlo.

La scoperta che l'anello debole della catena si è trasferito dai diffusori acustici al software, è testimoniata anche dall'ascolto dell'impianto stereo terminato dai diffusori acustici
Magnepan 2.7.
Con LP ed il CD il suono è finto, limitato, privo di spazialità, pieno di risonanze; questo è l'effetto che ha fatto l'impianto del nostro amico dopo averlo ascoltato con il SACD. Prima di tale evento, sembrava perfetto…. Le Magnepan hanno cominciato a ruggire, si potrebbe dire, liberandosi di tutti i lacciuoli in cui erano costrette con le vecchie sorgenti audio. Un risultato notevole, che ci consente di affermare che la nuova sorgente digitale non richiede la sostituzione dei diffusori acustici, a meno che non si tratti di schifezze.

IL SUONO DEL MULTICANALE

Il SACD non ha solo due canali stereo. Ha anche la possibilità di avere una traccia audio in multicanale. Scorgendo le caratteristiche costruttive dei lettori SACD di diverso costo, ho notato un motivo comune tra questi. La
sezione digitale deputata al multicanale è trattata in modo maggiormente economica, rispetto alla sezione digitale stereo. In pratica, se la gestione del segnale in multicanale è affidata quasi sempre ad un singolo convertitore per canale, la sezione stereo parte gia da una coppia di convertitori, segno di una maggiore attenzione alle prestazioni tecniche e sonore dell'audio stereo. Una contraddizione per coloro che

affermano la superiorità del suono del multicanale.

L'ascolto del SACD in versione multicanale, difatti, mostra pecche evidenti, riconducibili ad una generale perdita di risoluzione.
Allora, perché molti recensori ne parlano bene? Semplice! Con l'ascolto in multicanale si utilizzano 5 + 1 canali, ossia 5 diffusori ed un subwoofer. Esiste una "regoletta" che afferma che se si aumenta il numero di diffusori in fase di riproduzione, aumenta l'efficienza e, quindi, anche parte della qualità sonora. Se aggiungessimo anche un subwoofer, il suono migliora. Nell'ascolto del multicanale, abbiamo cercato di epurare questi "miglioramenti", andando a ricercare le caratteristiche che differenziano il suono SACD in stereo e quello in multicanale, scoprendo la perdita di definizione generale.

Pertanto, il segnale SACD stereo è nettamente migliore in tutti i parametri sonori, rispetto al segnale in multicanale. Se si possiede una splendida coppia di diffusori, integrati da un sub attivo per migliorare la loro discesa in gamma bassa, il risultato sonoro è tutt'altra cosa. Tutto ciò è rilevabile solo se la catena audio è buona e terminata con ottimi diffusori acustici, ovviamente da Standard Minimo.

GLI LP

E LP? Se già rispetto al CD, specie dal 1990 in poi e letto con lettori digitali di ottimo livello messi a punto secondo le nostre regole, mostra delle limitazioni evidenti nella restituzione della gamma bassa, sua articolazione, gamma dinamica e distorsione, a cospetto del suono espresso dalle migliori registrazioni in SACD, LP assume più l'aspetto di un vecchio grammofono, che di una gloriosa sorgente audio di natura analogica. In sostanza, con l'avvento del SACD (e del DVD-A) sia il CD che LP, hanno dovuto cedere lo scettro di regine incontrastate quali sorgenti audio principali di un sistema audio stereo di alta qualità.

LA CLASSIFICAZIONE

Tutto ciò premesso, adesso ci è possibile chiarire in modo definitivo la classificazione dei supporti audio (software) in funzione della loro qualità del suono, riferibile alle loro prestazioni tecniche:

- Supporti ad
alta qualità hifi: il digitali ad alta risoluzione, ossia i SACD ed i DVD-A;
- Supporti a
media qualità hifi: il CD, il CD-R, gli LP, il DAT ed i registratori a bobine;
- Supporti di
bassa qualità hifi: l'MP3 ed altri supporti di registrazione, quali la DCC, il Minidisc, la cassetta.

Per concludere, lo spartiacque tra l'alta fedeltà antica e moderna, è rappresentato dall'avvento del digitale ad alta risoluzione, ossia dal SACD e DVD-Audio. Dal punto di vista tecnico, dalla tecnica di registrazione DSD e dalla tecnica PCM a 24 bit/192 kHz.

Francesco S. Piccione

 

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