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GLI EDITORIALI | 2003

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2003

EDITORIALE N. 6/2003

L'EVOLUZIONE DELL'AUDIO
Parte Quarta
Di Francesco Piccione

Continua il nostro viaggio alla scoperta dei fatti che ci hanno convinto a coniare la distinzione tra l'Alta Fedeltà Antica e quella Moderna.

GLI ANNI NOVANTA

Negli anni Novanta l'ostacolo principale della positiva evoluzione dell'hifi è rappresentato dall'avvento dell'Home Theatre: il
Cinema in Casa.

Il sistema vorrebbe utilizzare il multicanale, perfetto per il cinema, come evoluzione futura per l'audio di qualità.
Negli anni Settanta si tentò un simile esperimento chiamato "Quadrifonia". L'esito fu negativo per diverse ragioni: a causa della mancanza della tecnologia a basso costo; perché i tempi non erano maturi; soprattutto, perché gli Audiofili dell'epoca non erano convinti della superiorità della Quadrifonia rispetto alla Stereofonia. D'altronde, l'ascolto della musica dal vivo, non amplificata, è caratterizzato da un'emissione sonora frontale all'ascoltatore. Niente canale centrale, nessuna emissione posteriore, tranne il riverbero minimo di pochi locali che non giustifica l'adozione di un doppio canale posteriore. All'epoca si sapeva bene che la qualità in hifi dipendeva essenzialmente, oltre che dalla sorgente, dalla qualità dei diffusori. Il mercato in quel periodo brulicava di diffusori di generose dimensioni per tutti i gusti musicali, da quelli a bassa efficienza a quelli ad alta efficienza.

Per cui, occorre ribadire ancora una volta, dato che vi è sempre la necessità, che la diffusione della musica nell'ambiente di ascolto ha poco a che fare con il multicanale. Chi segue i concerti dal vivo di musica classica in appositi auditorium, sa benissimo che non vi sono suoni provenienti alle spalle degli ascoltatori, ma solamente suoni provenienti dal fronte del palcoscenico sonoro con una modalità al momento poco paragonabile con l'hifi, se non tramite i migliori sistemi audio. Quindi, scopo del multicanale è quello di introdurre un abbellimento, un surplus al suono reale, distogliendo così la ricerca tecnologica dai veri obiettivi perseguiti dalla vera hifi o, semplicemente, quello di immergere l'ascoltatore in una scena di un film di azione.

GLI ANNI 2000: L'AVVENTO DEI DIGITALE AD ALTA RISOLUZIONE

Gli anni di questo inizio Duemila saranno soprattutto ricordati per un evento epocale, di quelli che danno una svolta definitiva alla nostra vita: si tratta della nascita e sviluppo dei nuovi supporti digitali ad alta definizione: il SACD (Super Audio CD) ed il DVD-A (Digital Versatle Disc Audio).

E' stata diffusa una maggiore informazione su questi nuovi sistemi.
Intanto il fatto che l'SACD utilizza come sistema di registrazione il
DSD (Direct Strema Digital) che rispetto al PCM permette minori passaggi del segnale nel dominio digitale, oltre alla sua estensione della gamma passante, limitata per sicurezza a 100.000 Hz.
Un altro dato importante è che la Telarc l'ha subito adottato come sistema per le sue registrazioni e se Telarc ha così deciso …. Vi ricordo che l'etichetta discografica americana è stata una pioniera nella registrazione digitale. Già verso la fine degli anni Settanta, le registrazioni della Telarc erano effettuate con tecnica digitale PCM. Inoltre la Telarc è una delle poche etichette a fregiarsi del titolo di "alta qualità", come più volte ribadito in queste pagine di HI-FIGUIDE.
Altro dato: la Sony possiede un'enorme fetta del mercato discografico, in quanto titolare di numerose case discografiche. Infine, gli ultimi lettori di CD presenti in commercio sono molto versatili, permettendo la lettura di entrambi i formati. Di conseguenza scommettere sul futuro dell'SACD non è errato e scommettere che grazie alla tecnica DSD suona meglio del DVD-A non è un azzardo. Sempre che non si verifichi qualcosa di nuovo.

Francesco S. Piccione

 

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