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ANCORA SULL'HOME THEATRE Di Francesco Piccione
Nell'editoriale scorso, vi ho parlato dell'aumento del numero di espositori di impianti HT. Occorre domandarci se l'affermazione del Cinema in casa è una moda contingente, oppure un nuovo modello di fare hi-fi? Siamo al corrente che molti operatori hifi danno ormai per morta la stereofonia e si fanno quattro grasse risate quando qualcuno ancora parla del classico stereo. Il problema è serio e potrebbe essere risolto verificando il numero di persone che acquistano impianti HT di alta qualità.
Da oltre un anno, le vendite del sistema HT sono incrementate. E' altrettanto vero, però, che tali sistemi costano di media 800.000 lire tutto compreso. Si tratta, quindi, di sistemi commerciali, le cui vendite sono condizionate dalla moda del momento, il cui acquirente non è ad esempio un nostro lettore. Allora, che fine hanno fatto gli impianti audio/video esposti al Top Audio, dal costo di decine di milioni di lire? Ossia, quanti sono attualmente coloro che spendono una simile cifra per acquistare un sistema HT di alto livello? Dieci? Venti? Un poco di più?
Ho la vaga impressione, che alla fin fine l'HT occuperà una nicchia di mercato e che passata la novità di questi ultimi anni, rimarrà il nulla, portandosi appresso nel nulla tutti i sostenitori. Ciò perché si tratta di "Cinema in Casa" e, nonostante la diffusa opinione contraria, non abbisogna di apparecchi costosissimi per usufruirne al meglio. Ciò dimostrato dalla constatazione che l'audio del cinema presente nel DVD Video, è in formato digitale compresso, perché in fase di creazione dello standard, giustamente hanno privilegiato la qualità video (riconoscibile da tutti) a quella audio (riconoscibile solo dagli audiofili esperti). Tale compressione si nota, quando nel corso dei dialoghi, se al contempo deve essere riprodotto un effetto a bassa frequenza, il livello dell'audio del dialogo automaticamente si abbassa. Da qualche parte, in presenza di compressione con perdite, da qualche parte si dovrà attingere qualche bit per fare l'effetto speciale.
L'audiofilo un poco esperto a cui interessa la Musica riprodotta seriamente, intuisce che un sistema Home Theatre è qualitativamente più scadente a parità di costo. Per cui rivolgerà la sua attenzione verso prodotti audio specifici, che ancora oggi rappresentano una fetta rilevante del mercato .
Mi giungono lettere in cui chiedono se sia possibile attuare impianti stereo ibridi, in grado di soddisfare sia la parte HT sia quella audio. Saltando il problema codifica Dolby e DTS, a tutti spiego che il nodo cruciale risiede nella sezione amplificatrice. Vi è totale incompatibilità qualitativa tra un classico amplificatore audio
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