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GLI EDITORIALI | 2001

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2001

EDITORIALE N. 2/2001

TECNICA E PERCEZIONE SONORA
Di Francesco Piccione

Da quando è nata l'HI-FI si sono sempre contrapposti due gruppi antagonisti.
Da un lato i fautori assoluti delle misure tecniche, i
tecnofili (o Misurini), ossia coloro che giudicano la qualità delle apparecchiature audio, solamente attraverso il riscontro delle misure. Negli anni Settanta era questa la moda imperante.
Dall'altro, si contrappone il gruppo che privilegia l'ascolto alle sterili misure tecniche, gli
Ascoltoni, ossia coloro che sostengono la superiorità della qualità sonora alla semplice visione del dato tecnico. Tale posizione di pensiero ha prevalso soprattutto negli anni Ottanta.

Perché esiste tale diatriba?
Perché è nella natura degli uomini la contrapposizione: è da questa che si è generaa l'efoluzoine dell'umanità.
Entrambi gli schieramenti, mostrano dei punti critici o posizioni intransigenti.
Ad esempio, esistono Ascoltoni che giurano di sentire bassi dal minidiffusori; dall'altro, i Misuroni sostengono che il cavo di collegamento non modifica la qualità del suono di un impianto stereo, a parte le minime variazioni introdotte dalla resistenza, capacità ed induttanza, così come spiegate in tutti i libri di elettronica ad uso scolastico.

Queste posizioni sono dettate dai loro convincimenti personali dei loro sostenitori, influenzate dal loro livello di istruzione e cultura. Entrambi, sostengono le proprie opioni senza tentennamenti e riflessioni. Il loro atteggiamento di totale chiusura gli uni verso gli altri, li mette in torto, fatto che sfocia in sterili polemiche tutte le volte che i gruppi si confrontano.

Il problema principale dei
Misuroni risiede essenzialmente nella sottovalutazione delle capacità di discernimento dell'orecchio umano, contrapposta all'eccessiva ricerca della misura risolutiva. Questi sono totalmente insicuri della loro capacità percettiva, da affidarsi al solo giudizio di una modalità a loro ben nota.
Da considerare, inoltre, il fatto che non tutto può essere spiegato utilizzando le semplici misure tecniche, sopravvalutando, al contempo, le attuali conoscenze della tecnica e della fisica, come fossero dogmi immutabili. Sarebbe più proficuo introdurre un minimo di flessibilità nel loro pensiero. E' chiaro che due più due fa quattro, e penso lo sarà sempre. Ma è proprio su questa riflessione che i Misuroni più estremisti considerano improbabile o sbagliato tutto ciò che non è previsto o prevedibile dall'elettronica o elettrotecnica. Pensate che alcuni arrivano a piegare al lor volere certi fenomeni fisici, per avvalorare la loro tesi.

Gli
Ascoltoni non sono da meno.
La metodologia di giudicare i componenti audio con l'ausilio del solo ascolto è piena di difetti. Giudicare un amplificatore senza sapere se questo funziona correttamente, ossia che risponde pienamente allo standard internazionale in tema di qualità delle misure elettroniche, è un grosso errore. L'orecchio non è in grado di percepire queste mancanze, se non sono di natura palese. Cosicché è facile affermare che un apparecchio suona bene, quando magari non rientra nello Standard HI-FI.

In questa visione rientrano tutti i giudizi di ascolto sui minidiffusori.
In genere gli Ascoltoni sono all'oscuro di determinate regole della Fisica. A causa di questo, capita di leggere recensioni in cui si afferma che il minidiffusore da 10 litri di volume, dotato di woofer da 13 centimetro di diametro accordato in bass-reflex, emette dei bassi immanenti. A tale responso, spesso si accompagnano delle note costruttive, ritenute responsabili dell'ottima performance, prima fra tutte che il woofer è realizzato con materiali di origine aerospaziale. L'Ascoltone esprime questo giudizio perché non la materia relativa alle basse frequenza, sia dal punto di vista timbrico/musicale, che tecnico.

Dove gli Ascoltoni si sono "svergognati" maggiormente, in particolare alcuni critici audio in voga nei tempi passati, è stato nei "preamplificatori passivi". Ve li ricordate? Sono degli oggetti che furono chiamati preamplificatori, quando il termine corretto è quello di "attenuatore". Alcuni di questi oggetti figuravano nelle posizioni più alte di classifiche, blasonate, di prodotti audio. Questi ogetti, sono arrivati a costare anche quattro milioni di lire. Nella sostanza, questi signori giudicavano il suono di fili elettrici che collegavano connettori RCA ad un potenziometro stereo, non sapendo (o facendo finta) che un simile oggetto introdurrà sempre delle alterazioni nel suono, in virtù della resistenza che il potenziometro presenterà verso il finale in corrispondenza della posizione assunta dalla manopola. Un vero preamplificatore, costituisce una stabile interfaccia tra sorgente e finale, facendo sì che le impedenze siano quelle fissate nel capitolato di progetto.


Tali esempi, cosa vogliono affermare, che forse gli Ascoltoni effettuano sempre giudizi sbagliati?
No! Il fatto è che tra i Misurini che con le misure trovano delle certezze, e gli Ascoltoni, il ruolo più difficile lo svolgono quest'ultimi.
Per essere un ottimo Ascoltone, occorre possedere conoscenze variegate, una sensibilità elevata negli ascolti, conoscenze musicali, spirito di adattamento e capacità di cogliere l'aspetto sonoro; soprattutto, possedere una elevata esperienza di ascolti degli strumenti musicali, coniugata coniugata ad un pissico di conoscenza della tecnica e del suono allo Stato dell'Arte. Per cui, essere un Audiofilo Ascoltone veramente competente non è facile.

Misure o Ascolto? La questione ha sempre stuzzicato il mio interesse.
Semplicemente, però, la querelle non esiste; ossia esiste solo perché ciascun gruppo pretende di avere ragione. Non esiste, semplicemente perché è
impossibile scindere le misure dall'ascolto. Le une sono complementari all'altro.

Quando si crea un apparecchio audio, si stende un progetto, un altro ed altro ancora. Si fanno esperimenti e si compiono esperienze. Si valuta con apposita strumentazione se l'apparecchio funziona correttamente, o se soddisfa requisiti minimi previsti dal progetto. E' chiaro che in tutto questo procedere, necessariamente vi sono momenti dedicati all'ascolto e scelte attuate sulle risultanze di questi. Un bravo progettista, oltre ad essere un conoscitore delle problematiche legate alla progettazione, deve essere al contempo un bravo tecnico ed audiofilo. Non è facile riscontrarequeste caratteristiche in una sola persona.

Si tratta, quindi, di verificare con strumenti di misura e con verifiche all'ascolto, qual è il giusto equilibrio, ad esempio, tra il valore di controreazione totale, misure e qualità del suono; o stabilire in gamma bassa qual è a parità di diametro del woofer, l'accordo della cassa più adatto a coniugare, estensioe, distorisione e qualità del suono. Eccetera.

Quando i soggetti della diatriba si renderanno conto di essere complementari gli uni con gli altri, quando soprattutto i Misuroni si renderanno conto che madre natura li ha dotati di uno strumento di misura eccezionale, cioè l'udito, tale diatriba cesserà di esistere.

Francesco S. Piccione

 

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