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Quindi, l'introduzione di una "variante" tesa a diminuire la distorsione di un circuito minimalista è quasi sempre benefica. Un ottimo esempio di "variante", consiste nell'adozione, nei diffusori dinamici, di circuiti di correzione dell'impedenza. Quasi tutti i costruttori (anche molto blasonati) affermano l'inutilità di questi circuiti, imputando al loro utilizzo peggioramenti del suono. In realtà, la linearizzazione del modulo di impedenza dei diffusori acustici, porta sempre ad un miglioramento del suono. Per cui l'affermazione o è dettata per nascondere l'aumento di costi di gestione, oppure che il progettista ha confuso miglioramenti della qualità del suono per peggioramenti. A sua discolpa posso affermare che queste celle di compensazione, mettono maggiormente in evidenza la brutta qualità sonora di molte registrazioni.
Una particolare applicazione della Teoria Minimalista, anche se non sembra, è la Psicoacustica. Questa è solitamente utilizzata allo scopo di rendere i complessi algoritmi di compressione con perdita del segnale "immuni" all'ascolto dalle carenze sonore. Di tutto il segnale originale ne viene restituito solamente il 20% o meno nel caso dell'MP3. Basterebbe un semplice confronto con il segnale originale tramite un ottimo impianto, per evidenziare che tali algoritmi sono perfetti solo nella mente di chi li ha ideati. La Psicoacustica è scienza seria e mal si presta per giustificare tagli dell'ottanta per cento del suono ed armonici.
In definitiva, nella messa a punto dei nostri impianti audio compiamo tante operazioni che spesso sono in forte contrasto o in accordo con alcuni punti fermi od opinioni. La scelta dei cavi di collegamento, il loro corretto posizionamento, la corretta posizione dei diffusori nell'ambiente d'ascolto, il posizionamento di tutti gli apparecchi audio in un certo modo, sono operazioni contrarie alle modalità insite nella Teoria Minimalista, ma l'applicazione sacrosanta della totalità delle Leggi della Fisica al servizio esclusivo del suono riprodotto e, quindi, della Musica. Comunque la si veda, la Teoria Minimalista sembra più il frutto di un passo indietro nella ricerca dell'evoluzione dei circuiti ed un passo avanti nel contenimento dei costi di produzione.
Francesco S. Piccione
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