HI-FIGUIDE | Guida italiana all'alta fedeltà esoterica ed hi-end internazionale | Rivista di approfondimento sui temi audio
E-Copmmerce | Acquista | E-Shopping Home Web Edition | Indice On-Line Progetto Servizi Chi siamo Registrazione Newsletter | No Spam! Invia posta Tutto HFG!

GLI EDITORIALI | 2000

Cerca

HOME EDITORIALI

2000

EDITORIALE N. 8/2000

LA TEORIA MINIMALISTA
Di Francesco Piccione

La netta separazione tra i diversi modi di affrontare la progettazione degli apparecchi audio, ha portato negli anni passati ad alcune conseguenze nefaste, favorite dalla complicità di guru, riviste ed alcuni interessati operatori del settore.

La
Teoria Minimalista è stata il primo frutto di questa "complicità"
Oggi è facile affermare che un "purista" è colui che segue i dettami della teoria minimalista. Questa teoria ha dei pro e dei contro. Nella sostanza questa afferma che "
minore è il percorso che il segnale compie, migliore sarà il suono". Tale affermazione è vera e falsa allo stesso tempo. Tutto sta nella sua modalità di applicazione: se è applicata in eccesso (il percorso più breve possibile) è falsa, poiché il suono peggiora a causa delle inevitabili distorsioni generatesi in qualsiasi circuito minimalista.

Quindi, come sempre occorre ponderazione e riflessione sulla strada da seguire. In particolare, occorre prestare una duplice attenzione: da un lato, agli obiettivi che si intendono raggiungere nella realizzazione di un progetto; dall'altro,  ai costi necessari per raggiungere tali obiettivi.

Esempio eclatante della Teoria Minimalista nel campo dei
diffusori è l'assenza di crossover unita all'utilizzo di un piccolo altoparlante in funzione di largabanda. Nel settore delle elettroniche, il caso clamoroso è rappresentato dal "preamplificatore passivo"; oppure, gli amplificatori a monotriodo, di varie tipologie progettuali.

Non è questa la sede per evidenziare i difetti delle diverse tipologie richiamate.
Mi interessa porre la vostra attenzione, sul fatto che se proprio vogliamo applicare alla lettera la Teoria Minimalista, il radio-portatilone da spiaggia è l'ideale. In pochi centimetri si trova tutto ciò che serve per ascoltare la musica, in modo minimalista.

Scherzi a parte, le prestazioni sonore espresse dai circuiti minimalisti non sono incoraggianti, a causa della inevitabile creazione di distorsioni generate da queste circuitazioni. Queste possono essere abbattute se si utilizzano degli espedienti, ovviamente contrari al minimalismo assoluto. Occorrerebbe effettuare un serio confronto tra le distorsioni generate dal circuito minimalista e quelle del circuito "corretto" per rendersene maggiormente conto. Anche l'ascolto può dare un contributo decisivo, ma è fondamentale il come lo si effettua, altrimenti non serve a niente.

Quindi, l'introduzione di una "variante" tesa a diminuire la distorsione di un circuito minimalista è quasi sempre benefica. Un ottimo esempio di "variante", consiste nell'adozione, nei diffusori dinamici, di circuiti di correzione dell'impedenza. Quasi tutti i costruttori (anche molto blasonati) affermano l'inutilità di questi circuiti, imputando al loro utilizzo peggioramenti del suono. In realtà, la linearizzazione del modulo di impedenza dei diffusori acustici, porta sempre ad un miglioramento del suono. Per cui l'affermazione o è dettata per nascondere l'aumento di costi di gestione, oppure che il progettista ha confuso miglioramenti della qualità del suono per peggioramenti. A sua discolpa posso affermare che queste celle di compensazione, mettono maggiormente in evidenza la brutta qualità sonora di molte registrazioni.

Una particolare applicazione della Teoria Minimalista, anche se non sembra, è la
Psicoacustica.
Questa è solitamente utilizzata allo scopo di rendere i complessi algoritmi di compressione con perdita del segnale "immuni" all'ascolto dalle carenze sonore. Di tutto il segnale originale ne viene restituito solamente il 20% o meno nel caso dell'MP3. Basterebbe un semplice confronto con il segnale originale tramite un ottimo impianto, per evidenziare che tali algoritmi sono perfetti solo nella mente di chi li ha ideati. La Psicoacustica è scienza seria e mal si presta per giustificare tagli dell'ottanta per cento del suono ed armonici.

In definitiva, nella messa a punto dei nostri impianti audio compiamo tante operazioni che spesso sono in forte contrasto o in accordo con alcuni punti fermi od opinioni.
La scelta dei cavi di collegamento, il loro corretto posizionamento, la corretta posizione dei diffusori nell'ambiente d'ascolto, il posizionamento di tutti gli apparecchi audio in un certo modo, sono operazioni contrarie alle modalità insite nella Teoria Minimalista, ma l'applicazione sacrosanta della totalità delle Leggi della Fisica al servizio esclusivo del suono riprodotto e, quindi, della Musica. Comunque la si veda, la Teoria Minimalista sembra più il frutto di un passo indietro nella ricerca dell'evoluzione dei circuiti ed un passo avanti nel contenimento dei costi di produzione.

Francesco S. Piccione

 

All Rights Reserved ® Copyright © | Francesco Piccione | 1998/2014