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2000

EDITORIALE N. 7/2000

VIAGGIO ALL'INTERNO DELLA MATERIA
Di Francesco Piccione

Nel precedente editoriale ho trattato un argomento che ha avuto un clamoroso successo: Meccanica Quantistica ed HI-FI.
Questo argomento è servito per porre l'attenzione dei nostri lettori sulle diverse tematiche legate al mondo della riproduzione del suono in alta qualità, ma anche per sostenere la tesi dell'influenza dei cavi di collegamento sul suono, tesi ormai assodata. Lo scorso anno, per mettere maggiormente in evidenza le problematiche relative al mondo infinitamente piccolo, in occasione della pubblicazione della mia trattazione sui cavi di collegamento su Costruire HI-FI nn. 41 e 42, scrissi una storiella ambientata all'interno di questi, con tanto di personaggi di fantasia. Peccato che per motivi di spazio, data che doveva essere incorniciata in un riquadro, questa non fu pubblicata. Eccola!

Viaggio all'interno della materia

Molti di voi si staranno chiedendo se non sia definitivamente impazzito.
L'argomento sui cavi di collegamento trattato nei forum italiani è alquanto spinoso e infuocato. Intanto, perché la stragrande maggioranza di persone non crede assolutamente al fatto che i cavi possano esercitare delle alterazioni sulla qualità del suono. Come se non bastasse, costoro sono i più attivi e violenti nei confronti dei sostenitori dell'influenza dei cavi sulla qualità di trasferimento del segnale e, quindi, del suono. In secondo luogo, ho osservato un accanimento polemico nel discutere sui cavi. Tutto ciò rientra nella norma, ogni qualvolta si parla di cose che non si conoscono, fatto che non dovrebbe accadere.

Per tutti coloro che non credono al "suono dei cavi", ho preparato un racconto, con l'intenzione di fare comprendere la complessità dell'argomento, legato all'esistenza di un universo sconosciuto: quello atomico. Con un piccolo sforzo d'immaginazione, cerchiamo di trasformarci in elettroni ed entriamo nel loro mondo.

"Siamo all'interno di un conduttore di rame.
Il colore dell'aria è sui toni del marrone chiaro (l'elemento cromatico del conduttore). Una sottile nebbia (la qualità del conduttore) offusca la visione. Vi sono diversi tipi d'elettroni: alcuni sono particolarmente grandi, altri sono delle mie dimensioni, altri ancora sono piccolissimi (differenze che simboleggiano le differenti frequenze audio). Tutti gli elettroni sono diretti verso una parte, l'uscita. Decido di seguirli.

L'atmosfera è sempre cupa e vi è molta nebbia. Alcuni elettroni sono particolarmente stanchi. Mi riferiscono che incontrano molte difficoltà nello spostarsi, dato che si scontrano con delle forze chiamate Resistenze che li trattengono.

Intanto il panorama non cambia. Tutto è polveroso e frastagliato. Alcuni elettroni sono all'opera per sistemare il percorso. Sono gli addetti al Rodaggio. Mi annunciano che più avanti ci sarà una strettoia. Questa è causata da impurità che loro non riescono assolutamente ad eliminare, in quanto occorrerebbero attrezzature speciali. Tali impurità sono caratterizzate da bolle d'ossigeno e da materiale di varia natura, non conduttivo. Sono arrivato alla strettoia. La temperatura è altissima perché tutti cercano di passare contemporaneamente da lì. I più piccoli non ce la fanno, uccisi dall'alta temperatura della porta, ed i più grandi non riescono nemmeno a passare.

Finalmente sono passato, un po' malconcio però, dato che ho tutti i vestiti strappati. Vedo diverse strade innanzi a me. Chiedo informazioni. Mi assicurano che è stato possibile creare parecchi corridoi paralleli dopo un intenso periodo di lavoro (rodaggio), facilitato dal fatto che in questo settore la materia è particolarmente pura e malleabile. In effetti, pur permanendo un persistente strato di nebbia, tutto è più lucido, ordinato, pulito. Vi sono diversi cunicoli di varie dimensioni. Decido di prendere quello più adatto a me. Sono uscito dal cunicolo. Il viaggio è stato splendido. Nessun sussulto, alcun rumore, aria pura ed un senso di benessere particolarmente elevato.

Adesso sono, però, di fronte ad un altro rallentamento. Non riesco a comprendere cosa stia avvenendo. S'avvicina un elettrone anziano e m'informa che se desidero arrivare all'altra parte, devo tapparmi le orecchie. Il posto pullula di splendide Elektra dalle forme accattivanti, che assumono le sembianze desiderate. Sono state inviate dal Dio RadioFrequenz, allo scopo di turbare l'ordine pubblico. Se si ascolta la loro voce celestiale, si è inesorabilmente rapiti e non ci sarà più scampo. Ma anche se le guardi occorre ricordarsi che non sono ciò che sembrano. Forte di questi consigli vado avanti. Vedo ragazze splendide che fanno di tutto per attirare la nostra attenzione. Molti spariscono con loro.

Io riesco a superare indenne questa fase. Arrivo in un altro posto strano. Vedo elettroni che sono risucchiati verso le pareti. Sono soprattutto di piccolissime dimensioni. Alcuni, invece, prendono a volteggiare, andando avanti ed indietro. Altri sono fulminati. Mi ricordano che siamo in presenza di un forte campo elettromagnetico. Nulla è possibile fare, tutto dipende dal destino. E non è assolutamente possibile fermarsi. Se passo, vi dirò com'è andata". In ricordo dell'elettrone Francesco.  .
". 

Bene! Questa che avete letto è una favola, che ritengo sufficiente per spiegare un fenomeno di difficile comprensione. Ciò allo scopo di porre l'attenzione verso quei piccoli fenomeni utili per la messa a punto di qualsiasi impianto stereo; per la progettazione di un amplificatore o dei diffusori; per la registrazione di un evento musicale; e tanti altri fenomeni trattati e che tratteremo in futuro nella nostra rubrica "Esperimenti Esoterici".

Liquidare l'esistenza di questi fenomeni come "suggestione" è errato, sia nel principio che nella pratica e mostra ancora una volta i limiti di pensiero, idee e conoscenza dei sostenitori di tutte le tesi ostative all'esistenza di fenomeni fisici assodati. Non comprendo  come costoro possano fregiarsi del "titolo" di Audiofilo e possano persino intervenire nei forum audio, sostenendo tesi infondate e limitate alla semplice installazione di un impianto stereo, rifiutando qualsiasi altra operazione a loro non gradita. Che si dedichino ad altro!

Tante piccole magagne presenti in un impianto stereo, ben potrebbero essere risolte prestando attenzione alla cura dei piccoli dettagli, ossia verso quei fenomeni fisici assodati, invece di reagire con l'ennesimo cambio di elettroniche o al diffusori o attraverso il disfacimento totale per passare ad altra passione, magari incolpando gli altri della propria insoddisfazione.

Francesco S. Piccione

 

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