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più diretto, quello reale e non in quello delle particelle subatomiche.
La Teoria Quantistica ben può essere applicata nel mondo HI-FI, ovviamente nel suo terreno più congeniale: quelle degli elettroni. Ad esempio, tempo fa era stato fatto un esperimento che consisteva nello sparare un elettrone per volta, tramite apposito cannone, entro due fessure rettangolari. All'uscita un pannello apposito si occupava della "cattura" degli elettroni. La Fisica classica sostiene che gli elettroni dovevano disporsi in corrispondenza della direzione delle due fessure che questi attraversavano. Il risultato non era stato questo! Ogni elettrone si era disposto nel pannello ricettivo, come se due onde luminose avessero interferito attraversando le due fessure. Si confermò così la doppia natura dell'elettrone. Da un lato particelle (quindi materia) e dall'altro lato onde (quindi radiazioni), tanto da coniare il termine "onde di materia". Una scoperta sensazionale!
Tutto ciò ci induce a profonde riflessioni e ad un'unica constatazione: per certe cose siamo ancora all'Anno Zero. Per fortuna per certe cose….. credo…. L'accostamento, quindi, della Meccanica Quantistica all'Hi-Fi, assume il valore massimo nei Cavi di Collegamento. Quante cose si leggono, quante se ne dicono e, soprattutto, quanti sono coloro che, anche dall'alto della loro preparazione scolastica, anche in modo violento negano anche la semplice probabilità che i cavi elettrici influiscono sulla qualità del suono, oltre i parametri classici della resistenza, capacità ed induttanza. Da oggi, tutti costoro possono ben essere considerati ignoranti in questa materia e, i loro interventi nei forum, dovrebbero essere interdetti. Costoro sono tanti, troppi in rapporto al fatto che siamo nell'anno 2000.
L'esempio di cui sopra, dimostra inconfutabilmente come nel mondo dell'infinitamente piccolo, succedono eventi che sarebbero dei bei controsensi secondo la Fisica classica. Eppure dopo ripetute sperimentazioni si verifica che tali eventi accadono sempre. Nel mondo infinitamente piccolo, sembra che gli elettroni abbiano "capacità decisionale" in merito alla strada da seguire. Tale capacità è data, per l'appunto, dall'essere anche radiazione oltre che particella. In pratica, in quel mondo succedono cose a noi ancora sconosciute, per cui mi sento di affermare che per certe cose siamo ancora all'Anno Zero. Ciò avvalora quanto scritto nel mio articolo dal titolo "Dell'Enigma dei Cavi", pubblicato sui numeri di Costruire Hi-Fi 41 e 42 dello scorso anno.
L'esempio che segue rende ancor più l'idea dell'infinitamente piccolo. Se con un aeroplano sorvolassimo un oceano, lo vediamo come fosse un pavimento piatto di colore blu. Se, invece, in quel medesimo momento e nel medesimo punto fossimo in un canotto o scialuppa di salvataggio, saremmo circondati da onde che ci farebbero impressione: eppure tutto sembra calmo, almeno secondo la prospettiva visiva dall'aereo a certa distanza.
Proviamo con un grande sforzo d'immaginazione ad osservare i cavi di collegamento, non quando li prendiamo per collegarli alle nostre apparecchiature audio, ma dal di dentro. Nel mondo subatomico un semplice cavetto d'interconnessione da 1 metro, potrebbe benissimo essere lungo quanto la distanza che ci separa dalla galassia a noi più vicina. E questa non è una fandonia, ma una buona approssimazione della realtà.
In conclusione, mi sta perfettamente bene il fatto che l'accostamento tra la Meccanica Quantistica e l'HIFI possa essere un azzardo, ma non accetterò mai il fatto che ancora oggi, Maggio 2000, vi siano soggetti che sostengono che il risultato sonoro sia solo il frutto di "attenti ascolti" e che le Leggi della Fisica siano un semplice accessorio, con la intenzione di sostenere la superiorità della sola progettazione ad orecchio, al computer o con il tester. Tutto ciò è errato e la verità, come al solito, sta nel mezzo, nella combinazione tra leggi della Fisica e l'ascolto.
Francesco S. Piccione
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