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EDITORIALE N. 4/2000

CD: BUONE NUOVE, FORSE
Di Francesco Piccione

Si sottolinea il fatto, qualora ve ne fosse bisogno, che tutte le dichiarazioni contenute in questo e precedente editoriale, sono dettate a titolo di pura attività divulgativa e di opinione e
non pubblicitaria. Se così fosse si farebbero soldi a palate…. Coloro che sostengono ciò dalle pagine dei Forum, chiaramente sono interessati… oppure maldicenti.

Dopo avere tracciato, nello scorso editoriale, a grandi linee le diverse filosofie di registrazione, elencando quelli che io ritengo i massimi esponenti nel loro genere, dobbiamo chiederci a che punto è la situazione in fatto di qualità delle registrazioni, la loro offerta e l'evoluzione tecnologica.
Anzitutto la mia curiosità, spinto anche da Gian Luca Marchetti, si è indirizzata verso le registrazioni presenti in edicola, sotto forma di allegati a diverse testate. Sapete già che consiglio l'acquisto di Audiophile Sound, in quanto trovate allegati CD che nella maggior parte dei casi sono di ottima qualità.

La mia curiosità si è indirizzata verso le altre due riviste pubblicizzate sempre da Audiophile Sound.
Si tratta di CD Classica e di Orfeo. Ho già avuto precedenti esperienze negative, per cui spero che con queste due riviste i CD allegati siano migliori rispetto alla media. Pertanto, ho acquistato due numeri di CD Classica (
uno con allegato il CD della etichetta Dynamic e l'altro con il CD della Velut Luna) ed un numero di Orfeo, con allegato il CD della Tactus. I risultati sono stati decisamente incoraggianti, tanto da richiedere altri numeri.

Dei tre, il Velut Luna restituisce un suono migliore, anche grazie alla tecnica a 24 bit 96 kHz. Gli altri due sono di qualità sufficiente. Direi che se si ha voglia di musica e si vogliono conoscere nuove etichette discografiche, consiglio caldamente questa opzione offerta da queste riviste, grazie ad un costo di acquisto inferiore a quello del singolo CD acquistato in negozio.

Una buona iniziativa l'aveva presa in tal senso anche la rivista audio specializzata Fedeltà del Suono, allegando ogni tanto ad un numero dei CD con brani originali. Peccato che l'iniziativa non ebbe molta fortuna, a causa dell'aumento di 10.000 lire del costo della rivista. Non è che fosse così caro…

Tra i dischi allegati, vi ricordo quello di Chopin, al pianoforte il maestro Boischio, ancora oggi uno dei pochi esempi di pianoforte registrato bene.
Iniziativa non proseguita a causa del costo di acquisto della rivista + CD, probabilmente fatta naufragare da quella corrente di pensiero che sostiene la gratuità della musica (e tanto altro…). Vorrei vedere questi sostenitori, se dovessero lavorare gratis o non pagati la pensassero ancora così.

Allo scopo di approfondire questo argomento, abbiamo effettuato dei confronti estenuanti tra registrazioni a 24 bit e 96 kHz contro le registrazioni DSD ad 1 bit e 2, 280 mHz, entrambe riversate in CD a 16 bit e 44, 1 kHz. Lo scopo era quello di accertare se la migliore qualità delle registrazioni in alta risoluzione fosse avvertibile anche se riversata nel formato CD.
E' una prova che nessuno ha ancora attuato e che forse è maggiormente in grado di dare anticipazioni positive sui miglioramenti sonori. I CD confrontati con lettori tradizionali in nostro possesso sono i
Chesky Records ed i Telarc in DSD.

I primi risultati, che ovviamente dovrebbero essere suffragati da ulteriori indagini, affermano che il miglioramento del suono del DSD è più marcato rispetto a quello ottenuto dal DVD a 24 bit - 96 kHz, rispetto al formato dei migliori CD.
In un precedente editoriale, vi avevo messo a conoscenza della mia perplessità verso l'ennesima guerra degli standard e sostenevo la necessità di adottare finalmente un unico standard multimediale. Alla luce dei primi risultati dei confronti tra i due nuovi sistemi, anche se attuato con un campione striminzito, lo standard DSD ha mostrato non pochi pregi. La situazione porta ad un'unica considerazione: occorre costruire lettori che siano in grado di leggere entrambi i formati, il DVD ed il DSD, in modo da terminare subito questa guerra di standard.

Manco a farlo apposta, l'Accuphase ha presentato un prototipo di lettore digitale in grado, con un unico pick-up laser, di leggere i due formati: CD e SACD. E' un buon inizio.

Francesco Piccione

 

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