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opinione che l'esistenza di diverse scuole di pensiero che portino all'appoggio di tecniche contrastanti tra loro, è dettato dalla necessità di pubblicizzare entrambe le teorie che sfociano a progetti, accessori e quant'altro presente nel mercato. Basterebbe una buona preparazione tecnica, per smascherare le turbate.
A dimostrazione di ciò, recentemente mi è capitato di leggere, a proposito della prova di stand per minidiffusori, che con un modello a tre punti di appoggio, il basso ha assunto un effetto loudness! Pongo delle semplici domande: "E' possibile la creazione di un effetto loudness in un minidiffusore? Se ciò è possibile, deve essere inteso in modo positivo o negativo?". L'autore dello scritto ne parla come un effetto negativo. In questa interpretazione risiede l'errore di fondo, a testimonianza della mancata conoscenza dello sviluppo di determinati fenomeni fisici.
Non è questa la sede per spiegare dettagliatamente la differenza che si genera quando un qualsiasi apparecchio audio viene poggiato su tre o quattro punti di appoggio. Differenze spiegate nella nostra rubrica Laboratorio Esoterico. Occorre, invece, analizzare la motivazione della negatività dell'effetto loudness, se si è generato a causa di tre, tra le tante condizioni:
- una totale riorganizzazione della "taratura" dell'intero impianto, come, ad esempio, un nuovo posizionamento dei diffusori nell'ambiente; - dall'accordo reflex del minidiffusore, che per ovviare alle carenze dello stesso, esalti l'emissione di bassa frequenza, che il posizionamento sullo stand a tre punti di appoggio, mette in evidenza; - dal materiale con cui è costruito lo stand, in grado di introdurre delle risonanze generanti l'effetto loudness.
In conclusione, non sono i tre punti presenti nello stand i responsabili diretti dell'effetto loudness, ma altre circostanze, tra cui quelle appena elencate. Tale convincimento o errata interpretazione del fenomeno, porta all'errore di consigliare stand con 4 punti di appoggio.
Per concludere, mi chiedo, visto che in internet è difficile distinguere le informazioni buone dalle cattive, se non sia giusto approvvigionarsi attingendo dalle riviste specializzate edite su carta, nonostante diffusi errori di interpretazione o, peggio, casi di disinformazione guidata da interessi commerciali.
Francesco S. Piccione
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