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2000

EDITORIALE N. 1/2000

IO, HIFI, SPERIAMO CHE ME LA CAVO
Di Francesco Piccione

Il titolo di questo editoriale, preso a prestito da un noto film, riflette pienamente ciò che è accaduto di recente. Mi riferisco alla
presentazione "ufficiale" dell'MP3, da parte di riviste audio specializzate, a cui alcune hanno persino dedicato la loro copertina. Mi attendevo una presentazione in grande stile da parte di riviste computer specializzate, non certo da quelle audio. Ormai la frittata è fatta, e pur nell'ottica della pura e semplice informazione, non vi è dubbio che l'MP3, acronimo di Mpeg Layer 3, è entrato nel mondo dell'audio dalla porta d'ingresso.

Altri avvenimenti mi hanno impensierito, facendomi ritenere in pericolo la Vera HI-FI.
Il primo. Il mese scorso parlavo con un mio conoscente poco più che quarantenne, all'oscuro del fatto di essere l'editore di questa rivista. Mi raccontava delle mirabilie di cui sarebbe artefice l'MP3. La qualità del suono elevatissima, lo standard superiore a quello del CD audio, possibilità di scaricare rapidamente i files da internet, elevata qualità audio tramite PC.  Ammette che l'esitenza dell'MP3 l'ha appresa da altri colleghi di lavoro. A tal punto lo interrompo, dicendogli che possiedo un "piccolo" impianto che utilizzo per le recensioni ed altro. Tutto contento mi interrompe ed esclama: "Chissà come deve andare bene l'MP3 da te!". ….
Ho cominciato a spiegarli perché decine di suoi colleghi decantavano erroneamente l'MP3.
E' rimasto sorpreso dalle mie spiegazioni, affermando che erano tutte sbagliate. Nemmeno la spiegazione dettagliata dell'esitenza della compressione, finalizzata a facilitare la diffusione via internet, l'ha distolto da suo convincimento. D'altronde si trattava della mia parola contro decine di persone.

Il secondo episodio è avvenuto all'interno di un negozio di computer.
Assisto alla presentazione da parte del rivenditore di una nuova scheda audio dal costo spropositato (490.000 lire) e delle relative casse da collegare al proprio computer. A detta del rivenditore il suono di questa scheda è superiore ai lettori CD e che le casse (dal costo di lire 164.000) restituiscono un suono mai uguagliato prima: "Ormai si ottengono prestazioni sonore migliori di qualsiasi impianto stereo, specialmente se si utilizza l'MP3 come file musicali".

Il terzo episodio, riguarda un editoriale pubblicato in una delle riviste audio specializzate.
In particolaare l'affermazione: "Il futuro

dell'audio digitale è compresso". Tuoni e satette, comprendo l'informazione a 360°, ma una simile affermazione in ambito audio, porta al richio di vedere affermato un sistema che utilizza il digitale compresso con perdite, chiaramente contrario all'audio di qualità. E' chiaro che si tratta di una frase estrapolata da un contensto di aatenta analisi dell'evolusione futura del digitale. Quello che non mi è piaciuto è dare per certo l'accadimento di un avvenimento futuro; anzi auspicabile.

E' dovere di una rivista che si occupa della divulgazione delle nozioni relative all'audio di qualità, sostenere quelle congruenti al miglioramento della riproduzione, come può essere il digitale "puro" non compresso, non certo quelle economicamente più convenienti. Per questo motivo, caldeggiamo l'affermazione del digitale ad alta risoluzione, DVD Audio o SACD, che chiaramente costituiscono il miglioramento dello standard CD, non la sua regressione, in mome della facilità di diffusione via internet.

Su questo argoemnto occorre aprire un dibattito serio e concreto. L'immobilismo porta all'affermazione di fatti imposti da altri. Ad esmpio, si vuole imporre l'audio multicanale, magari anche a 7+1, quando questo sistema è più adatto per l'Home Theatre. Basterebbe riflesster sul fatto che ad un concerto dal vivo non sentiamo suoni provenire dalle nostre spalle, per renderci conto che tale sistema è perfettamente inutile. Eppure nessuno ne discute in questi termini.

Per questi motivi, Hi-FiGuide apre una
raccolta di firme, "A sostegno dell'audio digitale puro, non compresso".
I risultati di questa raccolta saranno comunicati quando si raggiungerà un numero credibile di sostenitori, non certo nel numero di 4, esattamente quanti sono i lettori di questa rivista. Qual è il procediemnto? Basta semplicemente inviare una e-mail a questa rivista, cliccando sull'immagine della lettera posta in alto sulla destra di ogni pagina, inserendo nell'oggetto la frase
"A favore dell'audio digitale non compresso" ed indicando nel riquadro destinato al teso, solamente il vostro Nome e Cognome. Potreste contribuire a cambiare il mondo audio.

Francesco S. Piccione

 

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