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1999

EDITORIALE N. 6/1999

UNA MODA CONTRARIA: L'HOME THEATRE
Di Francesco Piccione

Nel precedente editoriale avevo posto l'attenzione sulla scarsa qualità del suono presenti nei files compressi MP3. Vi è un'altra moda contraria alla qualità del suono riprodotto: l'
Home Theatre.

Molte riviste ed aziende hanno abbracciato questo nuovo "eden commerciale". Cosa ha l'Home Theatre che a nostro avviso lo relegano nel settore Mid-Fi? Il problema parte già dalla sua destinazione d'uso, concetto utilizzato nel mio libro "Alta Fedeltà Esoterica", quale criterio discriminante.
L'HT serve per riproporre il Cinema all'interno delle mura domestiche, sia dal punto di vista della qualità video che audio. Fin qui, nulla di male. Il problema sorge quando si perdente di trasferire questo modello di riproduzione alla musica, tramite il multicanale.

Il multicanale è un sistema incompatibile con l'audio di qualità già a partire dalle stesse registrazioni.
Il procedimento di registrazione dell'audio multicanale è incompatibile con quello di qualità stereo a due canali. Basta seguire i discorsi fatti dai migliori ingegneri del suono delle più blasonate case discografiche, per rendersene conto.

Inoltre, è già molto complicato scegliere i componenti audio e mettere a punto un sistema esoterico, figuratevi un sistema maggiormente complesso come è l'Home Theatre. L'ascolto di un sistema HT prevede l'utilizzo di diffusori diversi, due frontali, uno centrale e due posteriori, oltre il subwoofer. Inoltre, l'HT occupa uno spazio maggiore. L'audio riprodotto avrebbe poi le caratteristiche del multicanale (5+1), spesso in Dolby Digital, la cui caratteristica principale è la compressione del segnale con perdite.

Riguardo i costi, un signor impianto HT costa a parità di qualità una somma maggiore rispetto ad un impianto stereo esoterico. L'esborso riguardano il diffusore centrale, quelli posteriori ed il maggior numero di amplificatori per singolo canale. Il subwoofer, invece, potrebbe rientrare tra le ipotesi di acquisto.

Infine la parte più importante: la modalità di ascolto di un concerto dal vivo.
Come frequentatore assiduo di concerti non amplificati, non ho mai senti il suono dell'orchestra, del quartetto o del solista, provenire alle mie spalle. Se nel cinema l'effetto posteriore rende l'evento più reale, nella Musica tale effetto non esiste, a meno che non stiate ascoltando un concerto nel salone della parrocchia.

Francesco S. Piccione

 

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