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QUALE FUTURO PER LA VERA HI-FI? Di Francesco Piccione
Ai primi del mese di Ottobre a Milano si è svolta lo SMAU, manifestazione dedicata alle tecnologie presenti e future nel settore dell'informatica e multimedialità. Cosa c'entra lo Smau con l'alta fedeltà? A prima analisi nulla: cucine, lavabiancheria e lavastoviglie digitalizzate; forni a microonde che collegati ad internet cucinano le pietanze secondo gli indirizzi forniti dal sito a cui si è collegato. C'erano anche videogiochi, computer indossabili, telefonini, eccetera.
Era presente anche la Musica, nei videogiochi, nella forma di schede audio per computer e come musica scaricabile da internet in formato MP3. Si tratta di un formato compresso, capace di ridurre le dimensioni reali di un Compact Disc del 90%. Tale compressione, permette di scaricare un brano musicale in circa 5 minuti, consentendo una maggiore fruibilità.
Tutto ciò è un'utile invenzione. Il problema verte sul fatto che si cerca di spacciare per HI-FI, la musica dei videogiochi, i files MP3, quella riprodotta da un computer tramite costose schede audio, tramite casse acustiche di dimensioni lillipuziane. Sia chiaro: ognuno può fare ciò che vuole, ma compito di una qualsiasi rivista è informare correttamente, non ripetere a pappagallo ciò che dice l'ufficio marketing.
Il fenomeno della diffusione della musica via internet, potrebbe prendere una direzione sbagliata, in particolare quella di sostituire la vendita di supporti registrati in modo professionale. Ciò non è un bene. Senza addentrarci in questioni tecniche, cercherò di spiegare perché i file MP3 non sono HI-FI. Due sono i fattori principali: la larghezza della banda audio, al momento piuttosto limitata e la compressione del 90%.
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